Il grande balzo di Amstrad
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La politica dei prezzi aggressivi: lettori Dvd venduti anche a 9 euro, stufe a 10 e climatizzatori a 199 ELETTRODOMESTICI La società controllata da Paolo Berlusconi ha triplicato i ricavi in tre anni
In tre anni ha triplicato i ricavi passando dai 73 milioni di euro del 2003 ai 220 previsti per il 2005 e ha raggiunto il quinto posto, in volume, nelle vendite di elettronica di consumo davanti a Panasonic. Ora si appresta a sferrare un attacco a colpi di prezzi molto bassi al cuore del made in Italy di qualità, le macchine per caffè espresso, con prodotti completamente made in China. è il balzo compiuto da Amstrad Italia, un outsider nel 2000 e oggi protagonista del mercato, controllata da Solari. com, posseduta al 51% da Paolo Berlusconi.
Ogni anno vende circa 4 milioni di apparecchi, tra decoder per digitale terrestre ( Amstrad plc di Londra fa parte della galassia di Murdoch), piccoli elettrodomestici, audio video e climatizzatori acquistati in Cina e Turchia. Li vende per il 60% nella Grande distribuzione con picchi record di presenza in Auchan e con prezzi - lamentano i concorrenti - estremamente aggressivi: 9 euro gli apparecchi da cucina e i lettori Dvd in promozione, 10 per una stufetta elettrica, 199 per un climatizzatore.
Se in quantità Amstrad è al 5 ° posto delle vendite di elettronica di consumo, in valore scende addirittura al 10 ° , segno inequivocabile di margini in picchiata. " Sì, i nostri prezzi sono molto bassi, perché il marchio Amstrad è trattato dalla distribuzione come entry level - ammette uno dei soci di minoranza, Gabriele Cetta, da 20 anni nel settore - ma questo va a tutto vantaggio dei consumatori. Stiamo cercando di incrementare le vendite di piccoli elettrodomestici che, rispetto all'elettronica di consumo, hanno margini nettamente più alti ". Nel crollo dei prezzi dei Lcd e dei plasma con tagli anno per anno tra il 40 e il 70%, un ruolo decisivo lo ha avuto Amstrad le cui vendite di tv sono per il 54,8% costituite dai tv piatti contro una media del 49,7% del mercato. I consumatori ci hanno guadagnato? A prima vista forse sì, ma in realtà come la Ifa, la recente rassegna di elettronica di consumo di Berlino ha dimostrato, al di sotto di un determinato livello i tv piatti mostrano bassa definizione, bassa qualità e alla lunga un'affidabilità non eccelsa.